Revman, poliziotto nella vita di tutti i giorni e rapper per passione

Revman, poliziotto nella vita di tutti i giorni e rapper per passione, in occasione della Giornata Internazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, ha regalato un’esibizione live per il lancio del suo nuovo singolo, “A Rozzano legalità” scritto, inciso ed interpretato insieme agli studenti delle classi quinte dell’istituto Elisa Barozzi Beltrami.

Presso la Sala Consiliare del Comune di Rozzano, in presenza del Sindaco della città, dell’associazione Fare X Bene e dei rappresentanti delle istituzioni, è stato possibile trasmettere l’importanza di poter fare musica, e nello specifico il rap, associandolo a valori autentici e genuini nel rispetto e nel ripristino di un presente che può essere ancora scritto, partendo proprio da una delle periferie meneghine più complesse.

Per l’occasione, sono stati gli stessi studenti ad aver intervistato l’artista, entusiasti di poter toccare con mano la realizzazione di un progetto prodotto fianco a fianco.

«Quando Andrea, uno dei ragazzi, mi ha chiesto che cosa significasse per me il bullismo – dichiara Revman -, ho colto nei suoi occhi lo stupore nel sapere che non sono mai stato vittima di tutto ciò, ricordando ai presenti che prima ancora di chiederci cosa sia questo fenomeno, dovremmo domandarci chi è il bullo e, solo dopo aver capito questo, potremmo definire cosa sia davvero il bullismo. Insieme alla Dott.ssa Marta Mereghetti, psicologa che ha collaborato alla realizzazione dell’intero progetto, è stato possibile, attraverso un confronto diretto sulla realizzazione del brano e dei suoi contenuti, confermare l’importanza di un ritorno ad una comunicazione funzionale a favore dell’unicità, che in prima linea ha permesso di coltivare rapporti umani connettendosi ai reali bisogni dei ragazzi».

Attraverso l’immediatezza e il liricismo tipici del rap, l’agente-artista dimostra l’opportunità di comunicare messaggi positivi, utilizzando creatività e musica come strumenti di legalità ed inclusione e non, al contrario, divenendo cliché e status symbol che delineano il rap come mero appannaggio di azioni illegali e violente. Perché se è vero che il genere fonda le proprie radici sulla strada, è anche vero che quest’ultima è composta da persone, uomini e donne di domani a cui noi adulti dobbiamo fornire gli strumenti necessari per discernere il bene dal male, anche mediante attività ricreative mirate, il cui obiettivo è quello di innestare e accrescere i semi della condivisione e dell’uguaglianza.

«Invito le nuove generazioni a non aver mai paura di osare nella proprie rivoluzioni personali – conclude l’artista -, soprattutto quando quello che fai serve a tendere la mano per un sogno che può salvare un futuro che continua a gridare aiuto».

Una giornata importante che ci ricorda che il bullismo e la discriminazione non vanno combattuti un solo giorno all’anno, ma nella quotidianità di azioni e pensieri che si concretizza in una vera uguaglianza arricchita dalle peculiarità individuali.

Revman